Mi piace incontrare i papà in attesa del primo figlio… sono genuini. Ci sono quelli che non hanno alcun pensiero, quelli che si chiedono: sarò un buon papà? Quelli che temono il parto, quelli che “se tutto va normalmente … nessun problema”.

E’ difficile per i papà a volte sentire già il legame con il bambino quando è nella pancia, a volte lo vedono muoversi ma appena ci mettono il palmo della mano si ferma. Certo non possono sentire come mamma che ha un continuo movimento dentro di sè. Un movimento che se non c’è va in ansia.

Ma quella mano accarezza la propria donna prima di tutto, la sua pancia. E quel contatto amorevole è fonte di tenerezza, di rilassamento e rassicurazione.” Io ci sono, ti osservo, ti accolgo. Soprattutto quando ti senti travolta dalle emozioni, quando hai paura e non sai se ce la farai. Sì ce la farai perchè l’abbiamo fatto insieme ed insieme lo accompagneremo alla vita” E’ fondamentale la presenza del papà, prima vicino alla sua compagna poi vicino al suo piccolo. La sua presenza, il suo sguardo, il suo battito. Le mamme, quando raccontano il parto, riferiscono sempre che “se non ci fosse stato lui…” In realtà una donna può partorire anche da sola. Ma il vissuto è sempre quello … la presenza del proprio compagno le aiuta, le contiene, le sostiene. Bello vedere la nascita di un papà…mentre ascolta il pianto del suo bambino e guarda la mamma con incredulità e riconoscenza.